Brunico nell’anno 1809

Nell’Archivio stori­co del­la Cit­tà di Bruni­co è sta­to trova­to, all’interno di un volu­mi­noso fas­ci­co­lo di doc­u­men­ti scrit­ti a mano e stam­pati risalen­ti al 1809, una let­tera fir­ma­ta per­sonal­mente da Hofer.

Andreas Hofer, il famoso “Sand­wirt” del­la Val Pas­siria, fu ucciso a colpi d’arma da fuo­co il 20 feb­braio 1810 a Man­to­va. Il suo ruo­lo nel­la lot­ta per la lib­ertà (Frei­heit­skampf) e la sua trag­i­ca fine resero Hofer un eroe ed era­no il pun­to di parten­za per la for­mazione del suo mito che viene man­tenu­to, in Tiro­lo e oltre, fino ad oggi.
Il doc­u­men­to fir­ma­to da Hofer è una chia­ma­ta alle armi, che il “Sand­wirt” abboz­zò, a Lienz, il 28 luglio 1809 insieme a Johann Nepo­muk von Kolb. Il testo è scrit­to su un doppio foglio in for­ma­to folio, ma lo scrit­tore è sconosci­u­to. Colpisce la man­can­za di un sig­illo, che di soli­to ser­vi­va come con­fer­ma dell’autenticità delle firme. La car­ta viene dal­la cartiera Fal­ger a Reutte, la fil­igrana mostra uno stem­ma coro­na­to affi­an­ca­to da due leoni e la sigla CINIF per “Carl Ignaz e Josef Fal­ger”. Ulte­ri­ori copie del­la stes­sa let­tera, cias­cu­na con le firme auto­grafe di Hofer e Kolb, si trovano nell’Archivio provin­ciale di Bolzano, nel­la bib­liote­ca del Fer­di­nan­deum di Inns­bruck, così come nel Museo del­la Cit­tà di Vil­lach in Car­inzia, un’altra copia è sta­ta offer­ta a una casa d’aste nel 2006.

Nel­la let­tera, Hofer come coman­dante supe­ri­ore (“Andre Hofer ober Comen dant Vo Passeyr”) e Kolb come “k.k. Defen­sions Com­man­dant im Pusterthal” infor­mano che il nemi­co si sta avvic­i­nan­do ai con­fi­ni e chiedono a tut­ti i giudizi ter­ri­to­ri­ali di inviare com­pag­nie di Schützen a Lienz. Inoltre chiedono che le squadre non impeg­nate deb­bano essere tenute in atte­sa. A metà luglio 1809 venne stip­u­la­to l’armistizio di Zno­j­mo (Znaim), sec­on­do il quale le truppe aus­tri­ache dovet­tero evac­uare il Tiro­lo. Hofer e Kolb non vol­e­vano credere a questo mes­sag­gio e quin­di emis­ero ques­ta appas­sion­a­ta richi­es­ta di ulte­ri­ore dife­sa del­la patria. Max Gru­ber descrive la situ­azione nel suo lavoro “Bru­neck und das west­liche Puster­tal im Jahre 1809”, pub­bli­ca­to nel 1952, come segue: “Ai ragionevoli, la con­tin­u­azione del­la resisten­za sem­bra­va un fol­lia, solo la gente nell’ambito rurale del­la Valle Isar­co e in Val Pus­te­ria e nelle cit­tà di Bruni­co e Chiusa non perdette il cuore.”

Bestä­ti­gung der Marschdep­u­ta­tion zu Bru­neck, dass im Haus Nr. 16 (heutiges See­böck­haus) vom 21. bis zum 29. Novem­ber 1809 vier Sol­dat­en ein­quartiert waren. Foto: Stadtarchiv Bru­neck.

Il 3 agos­to 1809 l’esercito aus­tri­a­co si ritirò attra­ver­so la Val Pus­te­ria e a quel pun­to l’armistizio con­clu­so non pote­va più essere mes­so in dub­bio. I sol­dati si accam­parono nei pres­si di Bruni­co, nel­lo Ste­gen­er Au; Hofer assis­tette alla riti­ra­ta, alla quale si unirono anche i tirole­si, per sfug­gire alla per­se­cuzione degli insor­ti nell’Austria inter­na.

Gli even­ti del 1809 trovarono una sec­on­da espres­sione nel­la tradizione scrit­ta del­la cit­tà di Bruni­co. Il 5 novem­bre i france­si entrarono in mar­cia, una legazione comu­nale dichiarò la sot­tomis­sione del­la cit­tà a Per­ca, che in segui­to dovette subire l’acquartieramento di gran­di con­tin­gen­ti di truppe. Il 30 novem­bre i Land­stürmer, che ave­vano cir­conda­to la cit­tà, iniziarono a sparare. Max Gru­ber descrive la situ­azione:

“Sul­lo Schloßberg ven­nero piaz­za­ti dei can­noni dai france­si e in cit­tà tutte le porte e gli ingres­si ven­nero dotati di bar­ili riem­pi­ti di ster­co e di spesse tav­ole; ven­nero fat­ti dei fori di tiro anche sul muro del gia­rdi­no dei Cap­puc­ci­ni e del­la Stern­wirtshaus […]. A nes­suno fu per­me­s­so di uscire o entrare dal­la cit­tà”.

Il 3 dicem­bre 1809, dal quarti­er gen­erale dei fucilieri di Per­ca, fu invi­a­ta una let­tera di minac­cia alla cit­tà di Bruni­co:

„Die Erbit­terung unseres Volkes ist eben so groß, auf den unbarmhertzi­gen Feind, als auf etliche Ein­wohn­er von Prunöggen und wenn wür noch ein­mal stür­men, so ist Prunöggen ganz gewiß in Flam­men. […] Berat­en Sye sich also, was Sye zu thuen haben, damit ihre Statt nicht mor­gen oder über­mor­gen in Flam­men ste­ht. Im Namen des Oberkom­man­dan­ten Andreas Hofer“.

(L’a­marez­za del nos­tro popo­lo è altret­tan­to grande nei con­fron­ti del­lo spi­eta­to nemi­co quan­to lo è nei con­fron­ti di alcu­ni abi­tan­ti di Bruni­co e, se faran­no di nuo­vo irruzione, Bruni­co sarà cer­ta­mente in fiamme. […] Per­tan­to, con­sigli­at­e­vi su ciò che dovete fare affinché la vos­tra cit­tà non sia in fiamme domani o dopodomani. In nome del coman­dante in capo Andreas Hofer).

Il mag­is­tra­to del­la cit­tà di Bruni­co ha rispos­to a ques­ta provo­cazione il giorno suc­ces­si­vo:

“Abbi­amo rice­vu­to cor­ret­ta­mente la let­tera mina­to­ria del 3, ma non rite­ni­amo ragionev­ole, come ci si aspet­ta da noi nel­la situ­azione attuale, difend­er­ci dalle truppe impe­ri­ali france­si. Dob­bi­amo solo essere il più atten­ti pos­si­bile a per­suader­li ad essere indul­gen­ti; obbe­den­do, la vos­tra richi­es­ta è tan­to oppri­mente quan­to sco­mo­da per noi”.

Nei giorni suc­ces­sivi, la cit­tà con­tin­uò ad essere bom­bar­da­ta e all’interno delle mura si ver­i­ficò una cres­cente caren­za di cibo, leg­na e munizioni per i france­si. Gli sci­op­er­an­ti fuori cit­tà, tut­tavia, si dis­persero grad­ual­mente e il gen­erale francese Almeras, che ave­va sta­bil­i­to i suoi quartieri in cit­tà, si ritirò da Bruni­co. Con due battaglioni si mosse attra­ver­so l’Alta Val Pus­te­ria ver­so Lienz l’11 dicem­bre 1809. Nel gen­naio 1810, la cit­tà e il castel­lo di Bruni­co furono occu­pati dalle truppe del gen­erale Broussier, che entrò nel­la sto­ri­ografia dell’Anno nove soprat­tut­to per la sua coeren­za nel­la per­se­cuzione e nell’esecuzione degli ex insor­ti.


Bibliografia:

Max Gru­ber, Bru­neck und das west­liche Puster­tal im Jahre 1809 (Schlern-Schriften 86), Inns­bruck 1952.

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