Il castello di Brunico porta il nome del vescovo Bruno di Kirchberg che lo fece costruire attorno il 1250 insieme alla città di Brunico. Nel XIV secolo il vescovo Albert di Enn terminò l’ampliamento del castello e aggiunse quattro porte, le mura e i bastioni della città. Sotto il vescovo Ulrich Putsch (1427–1437) il castello venne risanato e allargato e il torrione venne sopraelevato e ricoperto con un tetto spiovente.
Nel 1460, il duca Sigismondo assediò la città e il castello con un piccolo esercito e lo conquistò il lunedì di Pasqua, facendo cadere in cattività il cardinale e principe vescovo di Bressanone, Nikolaus Cusanus.
Il principe vescovo Georg Golser (1464–1488) ampliò la fortificazione e le armi in considerazione dell’imminente invasione dei turchi. Sotto il principe-vescovo Christoph di Schrofenstein (1509–1521), l’edificio fù trasformato in un castello abitabile: il vescovo diede l’ordine di costruire la torre rotonda nel cortile e di rialzare il torrione che fino ad oggi ha la stessa altezza. Nel 1552, il castello servì da rifugio all’imperatore Carlo V in fuga dal duca Moritz di Sassonia.
All’inizio del XVII secolo il principe-vescovo Christoph Andreas von Spaur (1601–1613) ordinò vasti lavori di ristaurazione. Nell’ambito di questi lavori vennero decorati le mura del cortile e la sala ducale nel terzo piano. Dopo i lavori di Spaur il castello non fù più modificato. Tuttavia per colpa della secolarizzazione della diocesi nel 1803 il castello iniziò a decadere. Dopo non molto il castello tornò in possesso dei vescovi di Bressanone che lo diedero in affitto allo stato, quest’ultimo lo usò come caserma o prigione e ne trascurò completamente la manutenzione. Le mura si riempirono di crepe e incrinature e minacciavano di crollare. Grazie all’impegno del principe-vescovo Simon Aichner le mura e i tetti furono rinnovati, vennero installate porte e finestre nuove e le decorazioni furono rinnovate e ampliate. Inoltre il vescovo comprò nuovi mobili, stufe e suppellettili di casa. Vendendo il lago di Anterselva la diocesi riuscì a pagare la restaurazione.
A partire dal 1969 diverse scuole – tra le quali il liceo scientifico e il liceo classico – usarono il castello come soluzione transitoria per sistemarvi aule finché non furono completati gli edifici nuovi nella zona scolastica. Nel 2004 la fondazione cassa di risparmio di Bolzano acquistò il castello lasciando alla città il diritto di usufrutto per 30 anni. Il castello di Brunico venne nuovamente ristrutturato siccome l’alpinista Reinhold Messner aprì il suo quinto Mountain Museum, il MMM Ripa.
Vedi anche: In memoria di Norbert C. Kaser (1947–1978)
Bibliografia:
- Walter Landi/Markus Pescoller, Bruneck, in: Magdalena Hörmann-Weingartner (red.), Tiroler Burgenbuch, IX. Band – Pustertal, Bozen/Innsbruck/Wien, Athesia/Tyrolia 2003, 181−210.