Breve storia della città


Preis­to­ria

Quan­do la Val Pus­te­ria occi­den­tale fu abi­ta­ta per la pri­ma vol­ta, nonos­tante alcu­ni ritrova­men­ti indi­vid­u­ali del peri­o­do neoliti­co, non è pos­si­bile deter­mi­narlo con pre­ci­sione. Infor­mazioni più det­tagli­ate sono for­nite da stru­men­ti in pietra del tar­do Neoliti­co che sono sta­ti trovati nel 1975 a Cas­tel Badia vici­no a San Loren­zo di Seba­to. Risal­go­no all’età del rame e del bron­zo, intorno al 1700–1500 aC. Ci si può aspettare un inse­di­a­men­to per­ma­nente del­la Val Pus­te­ria occi­den­tale.

I reper­ti nel comune di Bruni­co sono lim­i­tati ad alcu­ni siti preis­tori­ci, soprat­tut­to i cosid­det­ti Pipen e Buen­land sopra il poligono di tiro.

I Pipen sul pen­dio del­la mon­tagna sopra San Gior­gio sono due cime moreniche boscose che mostra­no chiari seg­ni di inse­di­a­men­to con resti di mura e resti di un muro di pietra. L’inse­di­a­men­to iniz­iò qui nel­la pri­ma età del bron­zo. Il cosid­det­to Buen­land-Bühel è un’al­tura boscosa nel­la parte ori­en­tale del­la con­ca di Bruni­co, sul­la quale negli anni ’70 è sta­to scop­er­to e sis­tem­ati­ca­mente sca­v­a­to un inse­di­a­men­to con resti di case, foco­lari e pavi­men­ti las­tri­cati. Questo inse­di­a­men­to appar­tiene alla tar­da epoca pre­romana e fu prob­a­bil­mente abban­do­na­to a cav­al­lo dei sec­oli (attorno alla nasci­ta di Cristo).


Epoca romana

Negli anni 16 e 15 aC i Romani occu­parono qua­si l’in­tera regione alpina. La Val Pus­te­ria fu incor­po­ra­ta nel loro impero come parte del­la provin­cia di Norikum, men­tre gran parte del resto del­la regione alpina fu riu­ni­ta nelle province del­la Rae­tia I e del­la Rae­tia II. La popo­lazione indi­ge­na non oppose qua­si nes­suna resisten­za ai Romani, che costru­irono strade e pon­ti e alle­stirono stazioni stradali. Sorsero le man­siones (sosteg­ni, ostel­li) Seba­tum (vici­no a San Loren­zo) e Lit­ta­mum (prob­a­bil­mente vici­no a San Can­di­do).

Nel­l’area del comune di Bruni­co, non ci sono molte tes­ti­mo­ni­anze del­l’e­poca romana, poiché, come la preis­to­ria, l’inse­di­a­men­to romano era qua­si esclu­si­va­mente lim­i­ta­to a San Loren­zo. Una stra­da mil­itare romana attra­ver­sa­va la Val Pus­te­ria, la Via Clau­dia Augus­ta Alti­nate, che da Aquileia entra­va nel­la Drautal, pas­sa­va per Agun­tum, Lit­ta­mum e Seba­tum e pros­egui­va ver­so ovest. Lun­go la stra­da si trovano diverse tappe mil­iari, sul cui cor­so in quel­la che oggi è l’area urbana di Bruni­co vi sono opin­ioni diverse.


Alto medio­e­vo

La Val Pus­te­ria appartene­va alla dio­ce­si di Agun­tum ai tem­pi del pri­mo cris­tianes­i­mo. Prob­a­bil­mente a San Loren­zo esiste­va un impor­tante cen­tro eccle­si­as­ti­co che, dopo la dis­truzione di Agun­tum nel VII sec­o­lo e la dis­truzione del­la chiesa di Lavant, avrebbe potu­to fun­gere anche da sede vescov­ile provvi­so­ria.

Nel cor­so del VI e del VII sec­o­lo la Bas­sa e la Media Val Pus­te­ria furono abi­tate dai bavare­si delle Pre­alpi set­ten­tri­on­ali, che si mesco­larono sem­pre più alla popo­lazione locale, i cosid­det­ti Lati­ni. È prob­a­bile che i vil­lag­gi di Teodone, Vil­la San­ta Cate­ri­na, San Gior­gio, Mon­tas­silone, Grimal­do, Issen­go, Fas­sine e Ragen siano emer­si nel­l’VI­II e nel IX sec­o­lo. Con­tem­po­ranea­mente all’a­van­za­ta dei bavare­si ver­so est, si ebbero diverse incur­sioni slave nel­l’ex area nor­i­ca: i Vene­di (Ven­di) invasero la Val Pus­te­ria, ma furono scon­fit­ti dal duca Tas­silone I, che riuscì a met­tere in sicurez­za il con­fine ori­en­tale del suo duca­to.

Duca Tas­silone III. riuscì a costru­ire un monas­tero benedet­ti­no a San Can­di­do nel 769. Nel X e XI sec­o­lo fu cos­ti­tui­ta la “con­tea del­la Val Pus­te­ria”, che fu data in feu­do nel 1091 al vesco­vo Altwin di Bres­sanone. Tra il 995 e il 1005 una don­na Sua­nahilt diede l’inse­di­a­men­to di Ragou­va (Ragen) al vesco­vo Albuin e al suo bali­vo Engildeo. Questo con­sis­te­va in un gran numero di masi, che si trova­vano nei dis­tret­ti di Ober‑, Außer- e Unter­ra­gen.


La fon­dazione del­la cit­tà 

L’artista Josef Rain­er ha raf­fig­u­ra­to la fon­dazione del­la cit­tà di Bruni­co (l’emissione di una perga­me­na e i lavori di costruzione) sot­to for­ma di un grup­po di per­son­ag­gi medievali a pic­cole fig­ure, real­iz­za­ti in ceram­i­ca smal­ta­ta e inser­i­ti in un’architettura sceni­ca che vuole rap­p­re­sentare l’ambiente orig­i­nale. L’opera è attual­mente espos­ta nell’area d’ingresso del munici­pio.

Il vesco­vo nom­inò balivi per ammin­is­trare i suoi ter­ri­tori. Nel 1209 questi baliati furono trasfer­i­ti dai Con­ti di Andechs (anche Duchi di Mera­nia) ai Con­ti del Tiro­lo. Il con­te Alber­to di Tiro­lo ered­itò le aree del­la Inntal e del­la Val Pus­te­ria e durante il suo balia­to il principe-vesco­vo di Bres­sanone Bruno, con­te di Kirch­berg (1250–1288), fondò la cit­tà di Bruni­co, men­zion­a­ta per la pri­ma vol­ta il 26 otto­bre 1256 (fac­ta est autem hec dona­tio aput Bruneke anno Domi­ni m cc lvi indic­tione xii­ii vii kalen­das novem­bris).

Bruno trasferì il suo cen­tro ammin­is­tra­ti­vo da Vil­la San­ta Cate­ri­na alla nuo­va cit­tà, che era anche un con­trappe­so a San Loren­zo, luo­go impor­tante per i con­ti tirole­si come cen­tro eccle­si­as­ti­co attra­ver­so la vic­i­na corte di Cas­tel San Michele e il famoso monas­tero benedet­ti­no di Cas­tel Badia. Bruno fece costru­ire su uno sper­one roc­cioso il pic­co­lo castel­lo di Bruni­co e con­tem­po­ranea­mente iniz­iò la costruzione di una cit­tad­i­na ai pie­di del castel­lo.

Mor­to il con­te Alber­to di Tiro­lo nel 1253 sen­za ere­di maschi, la parte merid­ionale del paese passò a Mainar­do I di Gorizia. Dopo la sua morte, nel 1258 salì al potere il figlio Mainar­do II, che riuscì anche ad appro­pri­ar­si del­la parte set­ten­tri­onale del paese, ma dovette cedere la Val Pus­te­ria e il goriziano ori­en­tale al fratel­lo Alber­to. L’e­mer­gente cit­tà di Bruni­co come alcu­ni pic­coli tri­bunali e feu­di conobbe un pro­prio svilup­po politi­co ed eco­nom­i­co, rima­nen­do sot­to il dominio del vesco­vo e ammin­is­trati dai suoi fun­zionari.


For­ti­fi­cazione ed espan­sione

Nel 1305, il vesco­vo Di Bres­sanone Johannes (Sax) offrì a quindi­ci cit­ta­di­ni del­la gio­vane cit­tà di Bruni­co uno sgravio fis­cale, a con­dizione che accettassero di com­pletare la costruzione del­la corti­na muraria inizia­ta dal vesco­vo Bruno. Nel 1309 Jakob der Traut­son è nom­i­na­to come prob­a­bil­mente il pri­mo cap­i­tano del castel­lo di Bruni­co.

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Le mura del­la cit­tà vec­chia.

La cit­tà in orig­ine era cos­ti­tui­ta da due file di case addos­sate alla colle del castel­lo; ques­ta planime­tria è sta­ta deter­mi­na­ta fin dal­l’inizio. Nel 1336, le mura del­la cit­tà e il fos­sato furono com­ple­tati sot­to il vesco­vo Albert von Enn. Ora c’er­a­no 90 case lun­go l’u­ni­ca stra­da del­la cit­tà e una grande piaz­za all’estrem­ità occi­den­tale. La cit­tà era divisa in sei quartieri: il pri­mo si esten­de­va dal­la por­ta Ragen sul lato del­la colle del castel­lo al tri­bunale (Stadt­gericht­shaus, oggi casa Meus­burg­er), il sec­on­do alla por­ta infe­ri­ore (por­ta delle Orso­line), il ter­zo sul lato oppos­to fino alla por­ta di San Flo­ri­ano, il quar­to tor­na­va alla por­ta Ragen. Ober­ra­gen e Außer­ra­gen (Ragen di supra e Ragen di fuori) for­ma­vano quartieri sep­a­rati. I quartieri era­no ammin­is­trati dai maestri di quartiere nom­i­nati dal con­siglio del­la cit­tà.

C’er­a­no tre gran­di pozzi e le rel­a­tive con­dut­ture del­l’ac­qua. Nel 1370 alla cit­tà fu con­ces­sa la lib­ertà di un mer­ca­to set­ti­manale e nel 1371 l’al­ta giuris­dizione (potes­tas glad­ii) fu con­ces­sa dal­l’im­per­a­tore Car­lo IV.


Tar­do medio­e­vo

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La chiesa di San­ta Cate­ri­na “am Rain”.

La pri­ma chiesa all’in­ter­no delle mura del­la cit­tà di Bruni­co, la Rainkirche, fu costru­i­ta dal bruni­cense Niklas Stuck sot­to il castel­lo. Nel 1358, prob­a­bil­mente a causa del­la dila­gante peste, suo fratel­lo Hein­rich donò l’ospedale cit­tadi­no con la sua chiesa, che fu costru­i­ta negli anni suc­ces­sivi e finanzi­a­ta dal­la famiglia Söll in par­ti­co­lare attra­ver­so una fon­dazione.

Dal pun­to di vista eccle­si­as­ti­co, Bruni­co appartene­va alla par­roc­chia di San Loren­zo fin dal­la sua fon­dazione. Nel 1369 i cit­ta­di­ni del­la cit­tà fir­marono un con­trat­to con il par­ro­co locale, sec­on­do il quale vol­e­vano costru­ire una canon­i­ca pres­so la chiesa di Ragen per man­tenere in cit­tà quat­tro sac­er­doti che avreb­bero dovu­to essere respon­s­abili delle ques­tioni pas­torali. Ques­ta chiesa ded­i­ca­ta alla Madon­na è cita­ta per la pri­ma vol­ta nel 1334, ma dove­va esistere pri­ma, poiché il cimitero è attes­ta­to da una lapi­de del 1300.

Alla fine del XIV sec­o­lo a Bruni­co c’er­a­no già sei sac­er­doti che abita­vano nel­la canon­i­ca. Il vesco­vo Ulrich Putsch per­mise ai bruni­coli di costru­ire una cap­pel­la ded­i­ca­ta alla San­tis­si­ma Trinità, che sarebbe poi diven­ta­ta la Chiesa Nuo­va; ques­ta, l’odier­na chiesa con­ven­tuale delle Orso­line, fu edi­fi­ca­ta intorno al 1427 come “chiesa nuo­va”.

Ursulinenkloster

Das Ursu­li­nen­kloster.

A Bruni­co esiste­va anche una cap­pel­la che era annes­sa alla sagres­tia del­la chiesa di Ragen, nonché una cap­pel­la in onore di San Sebas­tiano. Questo diede anche il nome ad una con­fra­ter­ni­ta, che si occu­pa­va prin­ci­pal­mente dei poveri e degli ammalati. Entrambe le cap­pelle furono demo­lite nel 1789 quan­do fu ricostru­i­ta la chiesa par­roc­chiale.

Dal 1430 e fino al 1519 è doc­u­men­ta­ta a Bruni­co la comu­nità delle Begh­ine (suore di preghiera). Questo grup­po vive­va nel­la pro­pria casa nel­la “Peunte” e si occu­pa­va prin­ci­pal­mente di cit­ta­di­ni malati.

Nel tar­do medio­e­vo fu fon­da­ta la scuo­la di pit­tura del­la Val Pus­te­ria, di cui il pit­tore Hans von Bru­neck fu uno dei fonda­tori, e nel­la quale si for­marono Michael e Friedrich Pach­er. Michael Pach­er (ca. 1435–1498) ges­ti­va poi un’of­fic­i­na nel cen­tro stori­co di Bruni­co, che divenne uno dei più rino­mati del­l’in­tera regione alpina.


Pri­ma età mod­er­na

Al tem­po delle guerre con­ta­dine (1525), l’ar­cid­u­ca Fer­di­nan­do assunse inizial­mente la pro­tezione del vesco­v­a­do di Bres­sanone e quin­di anche del­la cit­tà di Bruni­co con­tro i “con­ta­di­ni” in riv­ol­ta (dopo la morte di Leon­hard von Görz, i giudizi del­la Val Pus­te­ria furono pas­sati alla Casa d’As­bur­go nel 1500). Il sig­nore del­la cit­tà (il vesco­vo) si sta­bilì quin­di in cit­tà, ma morì nel­la sua sede d’uf­fi­cio. Sebbene la cit­tà sia sta­ta risparmi­a­ta dal sac­cheg­gio, le idee del­la Rifor­ma luter­ana sono rius­cite a trovare accettazione tra i cit­ta­di­ni. Ma quan­do i Brunecen­si iniziarono a recitare testi eccle­si­as­ti­ci tedeschi e ad ammin­is­trare la Cena del Sig­nore in due forme diverse negli anni 1560, furono sev­era­mente rim­proverati dal vesco­vo. Diverse vis­ite suc­ces­si­va­mente por­tarono alla luce sac­er­doti dis­obbe­di­en­ti e scrit­ti impopo­lari.

Dopo varie lamentele da parte dei cit­ta­di­ni di Bruni­co con­tro il par­ro­co di San Loren­zo, la cit­tà divenne una pro­pria par­roc­chia attra­ver­so un doc­u­men­to del vesco­vo Christoph Andreas nel 1610, e Johann Här­lin divenne il pri­mo par­ro­co del­la cit­tà. Grad­ual­mente, si è affer­ma­to il nome “chiesa par­roc­chiale” per la chiesa di Nos­tra Sig­no­ra al Ragen di sopra. Nel 1626 i cap­puc­ci­ni si sta­bilirono a Bruni­co.

Nel 1723 ci fu un dev­as­tante incen­dio in cui fu dis­trut­ta gran parte del­la cit­tà. Nel 1741 a Bruni­co fu fonda­to il monas­tero delle Orso­line con­tro la forte oppo­sizione dei cit­ta­di­ni e del con­siglio comu­nale.

Il 6 mar­zo 1803 il gov­er­no del vesco­vo fu uffi­cial­mente revo­ca­to e l’im­per­a­tore Francesco I./II. rilevò in pro­pri­età i ter­ri­tori del prin­ci­pa­to di Bres­sanone.


Il peri­o­do delle guerre napoleoniche

Nel 1797, dopo la battaglia di Spin­ga, le truppe france­si in Tiro­lo si spostarono attra­ver­so la Val Pus­te­ria ver­so est, dove vol­e­vano unir­si all’e­serci­to prin­ci­pale. I Land­stürmer qui res­i­den­ti si sono riu­ni­ti a Bruni­co, da dove han­no invi­a­to una del­egazione a Rio di Pus­te­ria. Lì han­no rice­vu­to l’as­si­cu­razione che le per­sone e le loro pro­pri­età non sareb­bero state dan­neg­giate in alcun modo. Gli uffi­ciali france­si furono allog­giati per una notte a Bruni­co, men­tre le truppe si accam­parono nei campi cir­costan­ti.

Nel 1809 la Val Pus­te­ria era sub­or­di­na­ta al com­mis­sario dis­tret­tuale gen­erale bavarese Johann Georg von Aretin, il suo vice a Bruni­co era Johann Theodor von Hof­stet­ten. Dopo che l’Aus­tria dichiarò guer­ra alla Fran­cia e ai suoi alleati il ​​9 aprile 1809 e le truppe aus­tri­ache si trasferirono in Val Pus­te­ria, il diret­tore aus­tri­a­co Joseph von Hor­mayr nom­inò il mag­giore degli Schützen Philipp von Wörn­dle come vicedi­ret­tore del­la Val Pus­te­ria. Il 20 mag­gio Andreas Hofer, che nel frat­tem­po si era ele­va­to al coman­do di tut­ti i Schützen e Land­stürmer, si recò per­sonal­mente a Bruni­co per con­vin­cere il mares­cial­lo aus­tri­a­co Chastel­er a mar­cia­re con lui con­tro Inns­bruck.

Nel luglio 1809 fu con­clu­so l’armistizio nei pres­si di Zno­j­mo, e Chastel­er, che si prepar­a­va a las­cia­re la Val Pus­te­ria, nom­inò il Cap­i­tano Stein­er come coman­dante in capo del­la Val Pus­te­ria. Anton Ste­ger era a capo del­la com­pag­nia di Bruni­co, il 31 luglio è sta­to nom­i­na­to da Hofer rap­p­re­sen­tante autor­iz­za­to in Val Pus­te­ria. Dopo le prime tre battaglie del Ber­gisel, il 14 otto­bre 1809 fu con­clusa la pace di Schön­brunn, nel­la quale il Tiro­lo dovette essere nuo­va­mente cedu­to alle poten­ze vit­to­riose. Dopo i dis­or­di­ni in Val Pus­te­ria, il gen­erale francese Rus­ca entrò a Lienz il 1 novem­bre e da lì mar­ciò ver­so ovest: i tirole­si furono scon­fit­ti al Ber­gisel lo stes­so giorno, i bavare­si tornarono a Inns­bruck.

Rus­ca arrivò a Bruni­co il 5 novem­bre e quel giorno si svolse una battaglia nei pres­si di Gais. Di con­seguen­za, i france­si sono sta­ti in gra­do di far­si stra­da fino alla Chiusa di Rio Pus­te­ria. Gli abi­tan­ti dei vil­lag­gi cir­costan­ti, che ave­vano già inizia­to a bom­bar­dare la cit­tà di Bruni­co il 30 novem­bre, decis­ero di attac­care il 2 dicem­bre. C’è sta­to un com­bat­ti­men­to che è dura­to per ore sui campi di Rien­za, le truppe pri­ma si sono spinte fino ai bas­tioni, ma poi sono fug­gite. I Schützen ave­vano allesti­to un “quarti­er gen­erale” a Per­ca, da dove invi­ta­vano i france­si a cedere la cit­tà il 3 dicem­bre.

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Let­tera dal “quarti­er gen­erale” a Per­ca al con­siglio comu­nale di Bruni­co, 3 dicem­bre 1809. Archiv­io stori­co del­la cit­tà di Bruni­co. Foto: Archiv­io stori­co.

I france­si dec­li­narono questo invi­to. Quan­do il gen­erale Broussier mar­ciò a Bruni­co con 6.000 uomi­ni, nel suo viag­gio attra­ver­so la Val Pus­te­ria da Lienz ave­va già fat­to fucilare alcune per­sone non coin­volte. I com­bat­ti­men­ti per la cit­tà di Bruni­co nel dicem­bre 1809 han­no causato un totale di 62 vit­time.

Dopo la riv­ol­ta del 1809, la Val Pus­te­ria fu nuo­va­mente incor­po­ra­ta nel Reg­no di Baviera. Nel set­tem­bre 1813 si rin­no­varono gli scon­tri quan­do i france­si invasero la cit­tà di Bruni­co e si ass­es­tarono. I france­si e gli aus­triaci si incon­trarono il 3 otto­bre, ma le battaglie rimasero sen­za una deci­sione. Il giorno dopo gli aus­triaci si trasferirono a Bruni­co e nel­l’es­tate del 1814 tut­to il Tiro­lo fu final­mente resti­tu­ito all’Aus­tria.

Durante le guerre napoleoniche, Bruni­co sof­frì prin­ci­pal­mente del­l’oc­cu­pazione (quat­tro volte) e in alcu­ni casi dovette con­trarre deb­iti ele­vati.


Il “lun­go” XIX sec­o­lo

Intorno al 1800 Bruni­co era una pic­co­la cit­tad­i­na con cir­ca 1900 abi­tan­ti. Nel 1815 l’uf­fi­cio dis­tret­tuale fu final­mente trasfer­i­to a Bruni­co e nel 1819 fu introdot­to un nuo­vo codice munic­i­pale. Dal 1849 la con­tea del Tiro­lo era com­pos­ta da soli tre dis­tret­ti; la cir­co­scrizione di Bruni­co (dal 1868) appartene­va al cir­con­dario di Bres­sanone con i dis­tret­ti giudiziari di Bruni­co, Tures, Marebbe, Liv­inal­lon­go, Monguelfo e Ampez­zo.

Nel 1835 a Bruni­co si fa men­zione per la pri­ma vol­ta di una “guardia civile”, alla cui tes­ta mar­ci­a­va una “ban­da di musi­ca splen­di­da­mente divisa”. Nel 1842 venne cos­ti­tui­ta per la sec­on­da vol­ta (dopo il 1829) la “Soci­età dei Piac­eri Sociali” (Vere­in zum gesel­li­gen Vergnü­gen) o “Asso­ci­azione del Cas­inò”, cir­co­lo let­ter­ario che si riu­ni­va pres­so la locan­da “Zum Gold­e­nen Stern” per ser­ate let­ter­arie, musi­cali e spet­ta­coli teatrali. Nel 1843 Her­mann von Gilm, nato a Inns­bruck, fu trasfer­i­to a Bruni­co, noto poeta imp­ie­ga­to pres­so il tri­bunale dis­tret­tuale. La vita cul­tur­ale che si svilup­pò a Bruni­co valse a volte alla cit­tà il tito­lo onori­fi­co di “Pic­co­la Weimar”. Nel 1850 fu ricostru­i­ta la chiesa par­roc­chiale in stile storicista-neoro­man­i­co, per cui la prece­dente costruzione, di epoca medio­e­vale, fu qua­si com­ple­ta­mente demoli­ta. Le trac­ce più impor­tan­ti del­la Grün­derzeit a Bruni­co sono diver­si edi­fi­ci accan­to i bas­tioni, che furono rin­ter­rati all’inizio del XIX sec­o­lo e trasfor­mati in una passeg­gia­ta e in un mer­ca­to.

Nel 1863 fu fonda­to a Bruni­co un cor­po dei vig­ili del fuo­co volon­tari e nel 1871 entrò in fun­zione la lin­ea fer­roviaria Lienz-Fortez­za. Johann Georg Mahl fondò l’As­so­ci­azione per l’abbel­li­men­to del­la cit­tà nel 1870 e fu anche cofonda­tore del­la sezione di Bruni­co del­l’As­so­ci­azione alpina tedesca e aus­tri­a­ca. Nel 1895 fu inau­gu­ra­to un rifu­gio al Plan de Coro­nes. L’al­lu­vione del 1882 fu un dis­as­tro per la cit­tà. I rus­cel­li su entram­bi i lati del­la valle prin­ci­pale si sono ingrossati nel mese di set­tem­bre a causa delle piogge pro­l­un­gate e han­no por­ta­to via con sé detri­ti, mac­erie e alberi interi. Il 16 set­tem­bre tut­ti i col­lega­men­ti in tut­ta la Val Pus­te­ria furono inter­rot­ti in bre­vis­si­mo tem­po, le strade era­no imprat­i­ca­bili e la lin­ea fer­roviaria inter­rot­ta in molti pun­ti. Nel­la stes­sa cit­tà furono dis­trutte case, officine e ricov­eri.

Nel set­tem­bre 1886 nei din­torni di Bruni­co ebbero luo­go le cosid­dette “Manovre impe­ri­ali”, durante le quali il “Kaiser­warte” a Küh­ber­gl, costru­ito nel 1880 dal­l’As­so­ci­azione per l’abbel­li­men­to del­la cit­tà di Bruni­co, fu uti­liz­za­to come pun­to di osser­vazione, una torre alta 18 metri da quale l’im­per­a­tore Francesco Giuseppe I. e gli arciduchi vede­vano bene i movi­men­ti delle truppe.


Bruni­co durante il XX sec­o­lo

Il 5 dicem­bre 1903 si acce­sero per la pri­ma vol­ta le luci elet­triche nelle case del­la cit­tà. Con l’en­er­gia del­la cen­trale elet­tri­ca comu­nale, nel 1908 fu mes­sa in fun­zione la fer­rovia locale Bruni­co-Cam­po Tures, costru­i­ta nel 1907-08.

Durante la pri­ma guer­ra mon­di­ale Bruni­co fu un impor­tante sno­do per il vici­no fronte dolomiti­co, par­ti­co­lar­mente evi­dente per la forte pre­sen­za mil­itare in cit­tà. Un gran numero di gio­vani dovette entrare per il servizio mil­itare, ma presto fecero ricor­so anche a coor­ti più anziane che dovet­tero com­pen­sare le gran­di perdite in Gal­izia (1914/1915). A Bruni­co furono allesti­ti tre ospedali. Nel 1915 fu allesti­to un cimitero sep­a­ra­to per sol­dati e pri­gion­ieri di guer­ra sul Monte Spal­liera (Küh­ber­gl) nel sud del­la cit­tà. Dopo l’armistizio del 1918, i sol­dati ital­iani occu­parono la cit­tà e gli uffi­ciali ital­iani ne pre­sero l’am­min­is­trazione.

Quan­do Ben­i­to Mus­soli­ni e il suo par­ti­to fascista pre­sero il gov­er­no in Italia nel 1922, Ettore Tolomei iniz­iò il suo pro­gram­ma di snazion­al­iz­zazione in Alto Adi­ge. Sul­la Piaz­za Cap­puc­ci­ni di Bruni­co è sta­to eret­to un mon­u­men­to in onore del­la Divi­sione Pus­te­ria degli Alpi­ni, schier­a­ta nel­la guer­ra d’E­tiopia. L’in­sieme intorno a questo mon­u­men­to, che in segui­to fu spes­so bersaglio di esplo­sivi e attac­chi di ver­nice, è la più impor­tante tes­ti­mo­ni­an­za del­l’ar­chitet­tura fascista nel­la Val Pus­te­ria cen­trale. Del­la stat­ua popo­lar­mente conosci­u­ta come “Kapuzin­er-Wastl” è rimas­to solo un bus­to su un grande piedis­tal­lo in pietra.

Negli ulti­mi anni e mesi del­la sec­on­da guer­ra mon­di­ale (1939–1945) Bruni­co fu più volte col­pi­ta da bombe aeree.

Alpinidenkmal Graffito

Graf­fi­ti nel Vico­lo Pos­te­ri­ore.

Nel dopoguer­ra la cit­tà si riprese molto rap­i­da­mente eco­nomi­ca­mente. Il tur­is­mo è aumen­ta­to così come l’at­tiv­ità edilizia e il numero di abi­tan­ti è aumen­ta­to rap­i­da­mente. La vita cul­tur­ale è sta­ta sti­mo­la­ta da diverse asso­ci­azioni e il ripristi­no del sis­tema sco­las­ti­co, l’is­ti­tuzione di una scuo­la di musi­ca e l’is­ti­tuzion­al­iz­zazione del­l’e­d­u­cazione degli adul­ti. Furono anche fon­date varie soci­età sportive e costru­ite le rel­a­tive infra­strut­ture.

Nel 1963 entrò in fun­zione la funi­via del Plan de Coro­nes, che fece di Bruni­co e Riscone cen­tri di sport inver­nali.


Anno­tazione

  • [1] L’at­trib­u­to “von Wul­len­stet­ten” o “von Bul­len­stät­ten”, che si tro­va spes­so in let­ter­atu­ra ed è anche asseg­na­to al vesco­vo sul­l’af­fres­co del­la por­ta Ragen (“Graf von Bul­len­stet­ten u Kirch­berg in Schwaben”), non è applic­a­bile. Cfr. Philipp Jedel­hauser, Die Abstam­mung von Bischof Bruno von Brix­en, Graf von Kirch­berg (Iller) mit Exkurs zu Gräfin Mathilde von Andechs, Ehe­frau von Graf Engel­bert III. von Görz und Mut­ter von Graf Mein­hard III., Krum­bach 2016, 17–19.